Codice sorgente del sito: a chi spetta?


In questo articolo abbiamo visto come è importante sapere che cosa stai davvero acquistando quando affidi a qualcuno la realizzazione del tuo sito web (qualcuno che non sia il famoso cuggino, ovviamente).

In quest’altro articolo, invece, abbiamo visto come è regolata la proprietà sui contenuti che compongono il sito: testi, fotografie, grafiche video etc.

Oggi vediamo, invece, come è regolata la proprietà del cuore del sito web, quello che nessuno vede ma che rende possibile avere online il nostro sito, cioè il codice sorgente.

Codice sorgente: cosa è?

Il codice sorgente del sito è una vera e propria chiave d’accesso al cuore del sito, che permette di modificarne la struttura tramite il linguaggio di programmazione.

Per aggiungere un articolo del blog o una news, non è necessario accedere al codice sorgente; basta accedere al pannello utente del sito ed inserire il contenuto.

Ma se è necessario modificare il layout del blog o di una pagina del sito, occorre accedere più in profondità, dove il sito non è altro che un insieme di stringhe di comandi, come nella seguente immagine:

Il codice sorgente, quindi, è la struttura informatica del sito, perché tutto ciò che vediamo online o sul nostro PC non è altro che il frutto di comandi e istruzioni scritti in linguaggio di programmazione

Codice sorgente: di chi è?

Il software viene scritto da uno sviluppatore e, così come un romanzo, è a tutti gli effetti un’opera dell’ingegno protetta dal diritto d’autore.

In alcuni casi un software può essere anche brevettato, ma solo se possiede determinate caratteristiche di innovazione o di soluzione a particolari problemi tecnici.

Quando un software non è brevettato, e ciò avviene nella maggioranza dei casi, possiamo stare certi che lo sviluppatore gode della protezione del diritto d’autore.

Il diritto d’autore è un insieme di diritti che si dividono in due grandi categorie:

  • Il diritto morale è il diritto di essere riconosciuto come autore

    • Questo diritto non può essere ceduto a nessuno

    • Quindi il programmatore dovrà essere sempre riconosciuto come autore di quel software. 

  • i diritti patrimoniali: tutte le forme di sfruttamento economico dell’opera.

Il Cliente, tuttavia, commissiona la realizzazione del sito e paga un prezzo per averlo.

Allora il Cliente acquista solo il diritto di avere un sito in gestione, oppure acquista qualche diritto anche sul codice sorgente?

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Codice sorgente: cosa succede se il contratto nulla prevede?

Nel momento in cui i rapporti tra cliente e sviluppatore si incrinano, il cliente vorrà di certo avere i codici sorgente per affidare la gestione e l’aggiornamento del sito ad altri o, se ne ha la capacità, per gestirselo da solo.

Il programmatore, invece, potrebbe sostenere che il codice sorgente non spetta al cliente e che, quindi, non è tenuto a consegnarlo.

Insomma si comincia a litigare.

Il programmatore farà valere le norme del diritto d’autore, sostenendo di non dover cedere alcun codice sorgente.

Il cliente dirà che lui ha pagato e che ha diritto di avere anche il codice sorgente.

La questione ha un grande impatto pratico perchè, in sostanza, se il cliente non dipone del codice sorgente sarà sempre legato allo sviluppatore per tutte le esigenze di modifica e aggiornamento del programma del sito.

Senza codice sorgente, quindi, il cliente di fatto non potrà aggiornare il proprio sito e, in breve tempo, diverrà senz’altro obsoleto e meno performante.

Chi ha ragione?

Codice sorgente: come decidono i Tribunali

Alcuni casi come questi sono già stati decisi dai Tribunali italiani.

Il Tribunale di Milano ha stabilito che, in presenza di un contratto avente ad oggetto l’attività inventiva e per tale scopo retribuita, tutti i diritti di sfruttamento economico appartengono al Cliente, fermo restando il diritto dello sviluppatore di esserne riconosciuto come autore.

Lo stesso concetto viene richiamato anche dall’art. 12 bis della legge sul diritto d’autore. 

E’ una disposizioni specificatamente pensata per il rapporto di lavoro subordinato, ma la giurisprudenza tende ad estenderne l’operatività anche per i contratti di lavoro autonomo.

Quindi, salvo diverso accordo, l’opera commissionata deve essere acquistata a titolo originario dal cliente, che diventa, in via esclusiva, titolare del relativo diritto di sfruttamento economico patrimoniale.

Perciò il codice sorgente spetta al cliente.

Codice sorgente: conclusioni 

Come abbiamo visto, quindi, in assenza di una dettagliata previsione nel contratto sulle sorti del codice sorgente, i Tribunali propendono per dare ragione al cliente.

Questo trend fa comprendere come sia nel principale interesse dello sviluppatore o dell’agenzia investire nella redazione di un buon contratto per la realizzazione di un sito web.

Prevedere chiaramente nel contratto una clausola dettagliata che disciplini puntualmente questi aspetti, fa senz’altro risparmiare tempo e denaro in lunghe (e spesso frustranti) battaglie in Tribunale.


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