Contratti: quando la firma non basta


Una delle domande che mi vengono poste più di frequente è questa: “Frida, ma perché dovrei rivolgermi a te per redigere un contratto di servizi per i miei clienti?”

Questa domanda è assolutamente lecita. Del resto scrivere alcune regole e metterci sotto una firma non sembra una cosa così complicata, vero?

Non proprio! Dipende molto dal tuo obiettivo.

Se desideri un documento che raccolga l’insieme di tutte le regole che ritieni giusto scrivere, da sottoporre al cliente e da fargli firmare, allora sì, darmi l’incarico di scrivere un contratto è superfluo.

Ma fare questa scelta è un pò come costruire una capanna di paglia (quella dei 3 porcellini) e sperare che ci sia sempre e solo il sole.

Diverso è se vuoi ottenere un contratto che regga alle possibili tempeste che possono imperversare durante il rapporto con il tuo cliente. 

Vuoi che tenga quel contratto in caso di contestazioni?

Allora non basta solo scrivere delle regole in base al buonsenso, ma occorre anche tenere conto delle norme di legge che stanno al di sopra del contratto e che fissano dei paletti ben definiti. 

Alcuni di questi paletti possono essere derogati (spesso rispettando alcune condizioni), altri no.

Scrivere una clausola contrattuale senza tener conto di questi paletti, può letteralmente cambiare il senso dell’intero contratto (o magari anche solo di una parte di esso, ma se fosse proprio la parte che interessa di più?).

Vedersi dichiarare nulla una clausola a vantaggio dell’altra parte non è affatto un’esperienza piacevole.

Immagino a cosa stai pensando: “Ma se l’ha firmata, ormai l’ha accettata! Non vale discuterla ancora”.

Non è proprio così che funziona!

Una clausola nulla è come se non fosse stata scritta fin dall’origine.

Una clausola annullabile è come averla scritta con l’inchiostro cancellabile: un colpo di gomma, e può sparire.

Ecco allora che, in alcuni casi, far firmare al cliente un documento potrebbe equivalere a non fargli firmare nulla.

Il contratto è un condensato di opposti interessi che sono fondati su delicati equilibri; se cade un tassello, molto probabilmente anche tutto il resto assumerà un significato diverso.

Il prossimo venerdì condividerò un caso di studio che spiega bene, pur se da un’altra angolazione, cosa intendo dire.

Per ora ti basti sapere che scrivere un contratto senza tenere conto delle norme applicabili è come dipingere una tela senza preoccuparsi delle misure della cornice.

Un contratto ben scritto è qualcosa che si incastra perfettamente nella cornice delle regole che disciplinano quel contratto.

Tenerne conto fa una bella differenza, a meno che non splenda sempre il sole.


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