Possiamo ancora usare i tool a stelle e strisce?
Dal 16 luglio 2020 trasferire dati ed usare piattaforme con server in USA è illegale per le aziende, gli imprenditori e i professionisti (digitali e non) soggetti ai precetti del GDPR.
Questo dato di fatto crea non pochi problemi se pensiamo che:
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tutti (o quasi) utilizziamo servizi US based per svolgere il nostro lavoro (pensiamo a Gmail di Google, Gdrive, Dropbox, gli autorisponditori, le piattaforme di vendita dei corsi online etc. etc.)
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in Europa non si trovano facilmente servizi che siano all’altezza delle performance di quelli statunitensi
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L’Italia e l’Europa tutta stanno lavorando per creare un Cloud nostrano, ma il percorso è ancora lungo e siamo lontani anni luce dall’avanguardia e dall’esperienza USA (occorre costruire tutta l’infrastruttura e non si fa in una manciata di settimane)
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non si può certo affermare con assoluta certezza che i dati personali dei nostri utenti siano più al sicuro, dal punto di vista degli attacchi informatici da parte di hacker, in Europa piuttosto che negli USA (insomma il recente data breach di INPS del 1 aprile 2020 la dice lunga sulla tenuta delle nostre infrastrutture).
Quindi dov’è il problema?
